BERNARD AUBERTIN
BERNARD AUBERTIN

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Bernard Aubertin nato il 29 Luglio 1934 a Fontenay – aux-Roses in Francia. Nel 1957, dopo l’incontro con Yves Klein, Aubertin inizia la sua storia di pittore monocromo realizzando i suoi primi “rouge total”. Con le sue opere Aubertin offre la propria visione nichilista dell’arte che non deve essere descrittiva ma contemplativa. Attraverso la monocromia Aubertin pratica ciò che egli definisce il silenzio pittorico. Nel 1961 entra a far parte del gruppo “Zero” di Dusseldorf.
DARIO BALLANTINI
DARIO BALLANTINI

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Dario Ballantini nasce a Livorno nel 1964. Ha i primi incontri con la pittura già tra le mura di casa, con il padre che dipinge in stile neorealista e gli zii post-macchiaioli. E’ colpito dalle riproduzioni delle opere di Guttuso e Picasso, viste nei volumi degli editori Riuniti distribuiti dal padre.
EMANUELE BIAGIONI
VINCENZO BUONAGURO
DADA C
GIUSEPPE CACCIATORE
GIUSEPPE CACCIATORE

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Giuseppe Cacciatore, nato ad Agrigento nel 1958, dal 1993 vive e lavora a Reggio Emilia. Pittore autodidatta, dopo gli esordi figurativi dei primi anni Ottanta, si dedica soprattutto a ricerca astratta e trasfigurazione del reale. Ha preso parte a diverse esposizioni personali e collettive, ultime delle quali Trame Attive, Jazz Up, Frammenti, Snowflakes, Rainbow, Red, Fiori di nessuno, Nido Urbano, Variazioni e Panoramica, partecipando anche ad Immagina Arte in Fiera. Con l’opera Pompei ha ricevuto il terzo premio assegnato dai galleristi nell’ambito del 28° concorso indetto da ad-art.it (2014), con l’opera Nero in blue ha ricevuto il primo premio assegnato dagli artisti e dalla critica nell’ambito del 29° concorso indetto da ad-art.it (2014). L’Accademia Santa Sara di Alessandria gli ha, inoltre, conferito il Primo premio della Critica per il Conformazionismo applicato nonché il Diploma d’Onore e titolo di Benemerito dell’Arte Italiana, dedicandogli la copertina della “Guida al Mercato dell’Arte 2014”, con ampio approfondimento all’interno. Nel 2014 ha avviato una collaborazione con RossoCinabro Arte Contemporanea di Roma, partecipando alle collettive In Contemporanea e Desiderio e immaginazione (RossoCinabro Arte Contemporanea, Roma, 2014). Nel 2015 ha preso parte alle mostre United Factories (Galleria Independents Artists, Busto Garolfo, Milano), 6×6 (sei opere per sei artisti) (Galleria all’Angolo, Mendrisio, Svizzera, 2015), Grand’Art (Galleria San Vidal, Venezia, 2015). Nel 2016 ha partecipato ad Incastri e sovrapposizioni (Elle galleria, Preganziol, Treviso, 2016), Arte Fiera Mercato (MAGMMA – Museo d’Arte Grafica del Mediterraneo Marchionni, Villacidro, 2016), L’arte come mestiere (Arte Paolo Maffei, Padova, 2016, a cura di Manlio Gaddi). Nel 2017 ha preso parte a Expo Bologna 2017 (Galleria Wikiarte, Bologna, 2017). Ha vinto il premio mostre itineranti, assegnato ai primi 15 classificati in occasione del Premio Marchionni, svoltosi nel giugno 2016 a Villacidro (VS), presso il MAGMMA – Museo d’Arte Grafica del Mediterraneo Marchionni con mostra collettiva presso Museo di Ca’ la Ghironda (Ponte Ronca di Zola Predosa, Bologna). Nel 2017 ha partecipato alla collettiva 100 di questi giorni (MAGMMA – Museo d’Arte Grafica del Mediterraneo Marchionni, Villacidro, Sardegna, 2017), ideata da Walter Marchionni in occasione della partenza isolana del Giro d’Italia. Nel 2018 ha preso parte ad Art Festival in Porto 2018 (Porto, Portogallo, 2018) e alla rassegna internazionale d’arte Premio Ligures – Città di Lerici (Lerici, La Spezia, 2018), ottenendo il Premio Speciale della Giuria. Nel 2018, con l’opera Buco di vista, ha vinto il XVIII Gran Premio Città di Savona. Nel 2018 è stato selezionato per la 8^ Biennale d’Arte Internazionale di Montecarlo. Con la Galleria d’Arte Malinpensa by La Telaccia partecipa ad Art Innsbruck (2019 e 2020). Alcuni suoi quadri sono pubblicati nei libri Astrattismo – Storia ed evoluzione dalle origini ad oggi e Storia dell’arte contemporanea (Swing Edizioni, I gioielli dell’arte, 2014). Nel 2019 tiene la personale La valenza simbolica attraversa l’evoluzione dell’immagine, curata da Monia Malinpensa presso la Galleria d’Arte Malinpensa by La Telaccia di Torino. Nell’ambito della 9^ Biennale d’Arte Internazionale di Monte-Carlo, dal tema fisso L’arte in viaggio alla scoperta dell’ambiente, è stato premiato con il trofeo del maestro Ugo Nespolo. Gallerie di riferimento: 8,75 Artecontemporanea, Reggio Emilia; Malinpensa Galleria d’Arte By Telaccia, Torino. Foto di Piera Macaluso.
PAOLO CIVERA
PIERO DORAZIO
PIERO DORAZIO

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Piero Dorazio (Roma, 29 giugno 1927 – Perugia, 17 maggio 2005) è stato un pittore italiano, che con la sua pittura ha contribuito dal 1945 all’affermazione dell’astrattismo in Italia.
Dorazio nasce a Roma dove, terminati gli studi classici, studia per quattro anni architettura.
Molto giovane, nel 1944, incontra la corrente astrattista della capitale ed inizia una serie di collaborazioni con i suoi protagonisti. Dal 1945 partecipa come esponente di spicco all’attività del gruppo Arte Sociale. Assieme agli amici Lucio Manisco, Mino Guerrini e Achille Perilli frequenta nel primo dopoguerra lo studio di Renato Guttuso, ma ben presto si allontanò dalle tesi del realismo socialista ed aderì al movimento dell’astrattismo.
Nel 1947 figura tra i firmatari del manifesto del Gruppo Forma 1, assieme a Ugo Attardi, Pietro Consagra, Mino Guerrini, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo, Giulio Turcato e Carla Accardi. Sempre nel 1947 vince una borsa di studio dell’École nationale supérieure des beaux-arts di Parigi, dove risiederà per un anno.
Nel 1948 partecipa alla Rassegna nazionale di arti figurative (V Quadriennale Nazionale d’Arte) di Roma.
Con Perilli e Guerrini nel 1950 apre in via del Babuino, a Roma, la libreria-galleria “L’Age d’Or”, che nel 1951 si fonderà con il gruppo “Origine” di Mario Ballocco, Alberto Burri,Giuseppe Capogrossi, Ettore Colla, dando vita alla “Fondazione Origine”, nel cui ambito Colla e Dorazio pubblicano la rivista “Arti Visive”.
Nell’estate di 1953 viene invitato allo Harvard International Seminar, all’Università di Harvard, a Cambridge, dove terrà due conferenze. A settembre Virginia Dortch diventa sua moglie e si stabiliscano a New York dove tenne le sue prime esposizioni personali nella Wittenborn One-Wall Gallery e nella Rose Fried Gallery nel 1954. Durante il suo soggiorno negli Stati Uniti venne a contatto con le personalità più importanti dell’epoca come i pittori Willem de Kooning, Mark Rothko, Jackson Pollock, Barnett Newman, Robert Motherwell ed il critico d’arte Clement Greenberg. In questo periodo, Dorazio si concentra anche sullo studio degli scritti di Vasilij Vasil’evič Kandinskij, la cui teoria sugli aspetti immateriali della pittura lo influenzerà notevolmente [1]
In seguito tornò in Italia dove contuinuò un’intensa e costante attività espositiva con personali alla Galleria Apollinaire di Milano, alla Galleria del Cavallino a Venezia nel 1955 e alla Galleria La Tartaruga a Roma nel1957.
Compie periodicamente soggiorni artistici in molte città europee tra le quali Parigi, Londra, Praga, Düsseldorf e Berlino che contribuiranno a diffondere la sua popolarità e la sua fama anche lontano dall’Italia.
Nel 1959 partecipa a Documenta 2 a Kassel.
Nel 1960, fonda il dipartimento di belle arti alla School of Fine Arts nella Pennsylvania University di Filadelfia, che negli anni sessanta era stata riconosciuta come la scuola d’artee di architettura migliore degli Stati Uniti d’America e della quale ricoprirà l’incarico di direttore e per un semestre l’anno anche di professore sino al 1967.
Espose in tre edizioni della Biennale di Venezia nel 1960 dove invitato da Lionello Venturi gli viene dedicata una sala personale e poi nel 1966 e nel 1988.
Nel 1961 a Berlino, partecipa all’attività del Gruppo Zero insieme a Heinz Mach, Otto Pine e Gunter Uecher, a Parigi riceve il Premio Kandinsky e il primo Premio della Biennale des Jeunes mentre una sua personale è allestita negli spazi del Kunstverein di Düsseldorf.
Nel 1965 partecipa alla mostra “The responsive eye” al Museum of Modern Art di New York.
Nel 1966 dopo la seconda partecipazione alla Biennale di Venezia espone alla Galerie Im Erker, a San Gallo dove con Giuseppe Ungaretti instaurerà un sodalizio artistico: infatti per l’occasione Ungaretti scrisse un saggio sulla sua pittura per la presentazione del catalogo mentre nel 1967 sarà Dorazio a realizzare una serie di grafiche per accompagnare la raccolta di poesie di Ungaretti intitolata “La luce”.
Nel 1968 Dorazio risiede per sei mesi a Berlino dove insegna presso la Deutsche Akademishe Austauschdienst.
Nel 1970 interruppe definitivamente l’attività di insegnamento per dedicarsi esclusivamente alla pittura.
Nel 1971 aderì all’appello contro il commissario Luigi Calabresi con cui lo si accusava di aver ucciso l’anarchico Pinelli e dopo avere avuto studio a Roma, Parigi, New York, Filadelfia, Berlino, nel 1974 si trasferisce definitivamente a Todi dove acquistò un antico eremo Camaldolese e qui continuò a creare fino all’2005 anno della sua morte. Nel 1984 si sposa con Giuliana Soprani.
Nel 1989 collabora al progetto della Fiumara d’arte di Tusa, grande parco museo a cielo aperto di arte contemporanea ideato da Antonio Presti, con la coloratissima decorazione in ceramica della caserma dei carabinieri di Castel di Lucio realizzata da in collaborazione con Graziano Marini. Sempre su commissione di Presti, e insieme a Marini, Dorazio nel1996 realizza anche la camera d’arte dell’Atelier sul Mare[2] di Castel di Tusa intitolata La stanza della pittura.